30/31 maggio 2000


Ci sono emozioni infantili, a cui i grandi uomini non soggiacciono, che scuotono l’anima.

Quando uno Scudo batte alla cassa è come avere dato tutto.

Notti in cui tutti ti sembrano conosciuti perchè scanditi dallo stesso battito, incanalati dalla stessa emozione e pensanti lo stesso pensiero.

Certe notti sono amiche e abbattono le barriere del censo e dell’ideologia, i perdenti diventano potenze e alzano al blu urla tonanti e silenziose

5 pensieri su “30/31 maggio 2000

  1. Lo so che sono un po’ matta o fanatica, ma certe notti sono così, come le abbiamo sempre immaginate e forse anche di più

  2. Ciao Silvy. probabilmente lo sai la settimana scorsa è mancato Bufalini e mi è venuta un pò di malinconia per qualche tempo fa quando si vedevano giocatori veri e partite vere.
    O forse eravamo noi ad avere 30/35 anni in meno?
    Certo che guardare adesso dei givanotti che corrono, saltano e sparano tiri alla c***o…va bene atletica giocata ma che tristezza!
    una volta quelli che giocavano non erano più forti di quelli di adesso però sapevano cosa fare della palla e magari qualcuno segnava anche marcato: ardessi benevelli recalcati de rossi tomassi giomo, per citare i “normali”.
    Certo che Basile a 37 marie non riescono a tenerlo

    1. Caro Alvi, ero proprio a Treviso a vedere Reyer-Virtus e ne hanno ricordato la scomparsa.
      Sicuramente c’entrano anche i 30 anni in meno (che nella memoria tutto diventa migliore) però i giocatori erano davvero diversi, avevano tecnica e sapevano cosa fare della palla.
      Li vedi ora che cincischiano, sembrano avere in mano delle bombe a mano che non sanno come gestire, prendono, partono e sparano…
      A volte mi pare anche che sappiano sì e no le regole dello sport a cui stanno giocando.
      Basile, eh Basile sarà anche diventato famoso per i suoi tiri ignoranti, ma erano tiri mica cretini.

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