Il senso di Vespa per le tette


Visualizzate la scena, please.

Velluti rossi della Fenice di Venezia, signore in abito lungo e signori in elegante smoking, l’architettura magica di Venezia che vi attende.

Sul palco si erge una presentatrice, che so la Clerici ad esempio, che invita lo scrittore, bravo e belloccio, a ritirare il premio per la sua meravigliosa opera letteraria e mentre l’emozionato ragazzo sale le scale, la brava presentatrice dice: “Ecco il vincitore e prego la regia di inquadrare la strepitosa patta dei calzoni ed il suo invidiabile pacco”.

Sguardi furtivi tra i convenuti, bisbigli tra le file della platea, rumoreggiare in sala, e forse, financo qualche fischio, verso la presentatrice rea di cotanta volgarità e sfacciataggine.

Ebbene è quello che è successo l’altra sera a Venezia durante la premiazione del Campiello.

Ovviamente a parti invertite.

Vespa che nel presentare l’autrice del libro “Acciaio”, ha introdotto l’autrice, Silvia Avallone, invitando la regia ad inquadrare ed il pubblico ad ammirare lo “splendido decoltè”.

Ovvio che gli occhi di tutti sono andati sul seno dell’autrice, esattamente come sarebbero andati sulla patta del ragazzo del caso di prima.

Vespa è soltanto l’ultimo esempio, l’ultimo esemplare maschio a comportarsi così; è l’ennesima riprova che, non importa il contesto, non importa la bravura, non importa la collocazione dell’evento, le donne sono solo carne da macello, solo pezzi da esposizione, solo parcelizzazioni di essere da fruire e godere.

Ah, naturalmente siamo noi donne che non sappiamo apprezzare un complimento, una galanteria.

Ovvio.

30 pensieri su “Il senso di Vespa per le tette

  1. Gli uomini sono talmente abituati a gestire il corpo delle donne che,anche se in buona fede, non riescono a porre dei limiti. Le donne, assuefatte a tali atteggiamenti,non riescono neanche loro a mettere e permettere dei limiti. Mi riferisco a quanto detto dalla scrittice : ero tanto emozionata che non mi sono resa conto di quanto succedeva attorno a me ( più o meno queste ,se non le parole, il loro significato). Allora, scorretto senz’altro, ma perchè tanta drammatizzazione?

    1. Sono d’accordo con te, anche la Avallone poteva dire qualcosa di pesante, e non offensivo, per controbattere. Però posso anche capire che magari, in quei momenti, sei davvero emozionata e non ti viene niente da dire. Ma qualcosa di forte tipo un vaffa ci sarebbe stato proporio bene.
      La drammatizzazione è data dal fatto che ci sembra ormai tanto normale fare questi apprezzamenti, da considerare drammatico rimarcarli e notarli.

  2. Un vecchio bavoso che fa tv per un pubblico altrettanto vecchio e bavoso: si tratti di umiliare una donna come nel caso di specie, o di lucrare sul dolore e le tragedie umane varie (penso alla saga del plastico di cogne) sempre di bave si tratta.

    Anch’io quando ho letto e poi visto la scena in tv ho pensato “ma accidenti potevi (Avallone) dargli una rispostaccia”, poi però pensandoci non è così facile, sei in televisione, stai prendendo un premio importante c’è l’emozione di una non professionista della tv…incassi e sì e no che al momento realizzi quanto è successo.

    Vecchio e bavoso comunque e pure il suo pubblico.

    1. E’ l’unica cosa che mi porta a giustificare la Avallone, mettici poi l’effetto sorpresa di una dichiarazione del genere che ti lascia basita e spiazzata.

    1. Infatti le migliori puntate che fa Vespa, secondo mio marito, è quando si occupa di faccende di sesso.
      Lì si esalta, quasi come quando parla del berlusca.

  3. guarda, io ho esaurito il mio disgusto quando l’ho visto in una puntata di porta a porta con la bava alla bocca sventolare un reggicalze dicendo alla parietti “dopo la pubblicità alba ci farà vedere come si indossa”.
    diventa, ogni giorno che passa, sempre più l’incarnazione del vecchio bavoso arrapato. e il fatto che sia uno dei giornalisti più pagati d’italia è di una tristezza infiiiiiiiiiiiiinita.

  4. 66enne che ha registrato con la sua attività tanti cambiamenti della vita degl’italiani, ora , sull’onda dell’euforia sessuale liberata dall’Imperatore,si sente autorizzato ,in pubblico, di essere di una galanteria fuori luogo, inopportuna, imbarazzante.
    Ma Voi donne che sparate diecimila parole in un minuto ,rispetto ad un uomo che direbbe ”mi consenta” nello stesso tempo, perchè non li travolgete questi pilloleazzurredipendenti ?

    1. L’imperatore non ha fatto proprio nessuna liberazione sessuale, semmai il contrario, ha contribuito a creare una cultura che imprigiona le donne in un ruolo sessuale subalterno ed umiliato.

  5. Carissima Silvana, ciao. Anzitutto grazie per avermi darto il piacere di rivedere i tuoi splendidi occhi, che tanto mi turbarono dal primo istante che li vidi, al punto che ti inviai la mia poesia intitolata “UOCCHIE”.
    Ho letto l’articolo e vari commenti sulla questione della dignità della donna e sulla smodata concupiscenza di certi uomini che, come dici tu, pensano di concupire, usare, abusare e godere del frutto appetitoso di un bel corpo di donna. A parte il fatto che, secondo me, l’amore è dolce, bellissimo e sublime solo se, e quando, si fa in due e con lo stesso reciproco trasdporto ed entusiasmo. Ma vorrei chiederti cosa ne pensi di una lady gagà che si mostra come sulla home page di stasera, in bichini di bistecche, o della pipattola che da oltre due mesi si mostra al pubblico del web per farsi votare- e come queste tante altre che mostrano le loro “virtù fisiche” su spiagge ed in altri luoghi. E che dire dellle tante richieste esplicite di sex-incontri e di migliaia di donne singles che si offrono in modi diversi ed a prezzi diversi?Se non è prima la donna a saper difendere ed a salvaguardare la propria dignità non possiamo attribuire all’uomo soltanto certe responsabilità e certe mancanze di savoir faire et de polityesse.
    Infine credo che SAKINE’ dovrebbe essere un esempio per molte donne al fine di riflettere e rendersi conto del baratro che separa il nostro mondo da quello della poveretta che vorrebbero lapidare. Spero che la comunità internazionale voglia inpegnarsi al fine che l’attuale sospensione della condanna venga tramutata in ANNULLAMENTO di essa! Lottiamo per la liberazione di SAKINE’ e di tante donne oppresse da regimi dittatoriali e retrogradi! Un abbraccio. Antonio.

    1. L’argomento è complesso ed alquanto spinoso.
      Io non dico che una donna non debba utilizzare il proprio corpo sia che lo mostri (anche con notevole volgarità), sia che lo metta in vendita, ma deve essere una libera e consapevole scelta; come dicevano le vecchie femministe come me: il corpo è mio e me lo gestisco io.
      Quello che non sopporto è che qualunque tipo di donna, qualunque tipo di soggetto femminile si riduca alla mera visione del corpo e che passi l’idea che solo ed esclusivamente al corpo ci si debba riferire, che qualunque merito o demerito lo si paragoni a qualche pezzo del corpo.
      E soprattutto, che di quel corpo siano proprietari altri.
      Ciao
      S.

  6. Cara Silvana,
    stavo anch’io per scriverne ieri. perché, dopo tutti i discorsi sulla logica della vagina, il buon Bruno ci ha dato proprio una dimostrazione lampante. Poi ho deciso di no, che se no veramente mi deprimevo troppo…

    … e poi diciamocelo: il libro della Avallone sarà una palla, quello di Vespa è stato solo un abile diversivo per resuscitare la serata 😀

    1. Come volevasi, appunto, dimostrare.
      Perchè dici che “Acciaio” è una palla, lo hai letto? se sì fammi una piccola recensione, perchè volevo comperarlo.

      1. no, la mia era solo una battuta 😀
        anche se, ti devo dire la verità, non credo lo comprerò: l’ho trovato respingente sin dalla copertina, dal titolo, dalla quarta di copertina… se dovessi forzare me stessa in omaggio alla nobile arte del cambiare idea, te lo farò sapere.

  7. Titolo (del post) stupendo! Ho visto la premiazione dell’Avallone; la libidine di Vespa non si è esaurita alla presentazione dell’autrice, ha commentato un “fremito” che l’autrice avrebbe avuto dopo che lui le ha sfiorato la spalla, e ha commentato a lungo e con la bava alla bocca un tatuaggio che la scrittrice sfoggia sul braccio. Devo dire che se fosse stato qualcuno altro a fare i complimenti per la scollatura, e magari lo avesse fatto con più garbo e senza puntare gli occhi come un setter al faggiano, allora sarebbe passato inosservato, e del resto rischiava di passare anche questa, se la Murgia non avesse alzato la polemica

    1. Non ho visto, per fortuna, la trasmissione, ma mi fido e non faccio fatica a credere a quello che mi dici.
      Il titolo, per la verità, l’ho “fregato”.

  8. Ciao Silvana, sono d’accordissimo con te. mi dimenticai però di scriverti tutta l’antipatia che nutro per un essere spregevole e lecchino che crede di essere il non plus ultra in tutto e per tutto.Ma ci sarà qualcuno che un giorno lo caccerà dalla PORTA principale della TV?! Nota:Le femministe gridavano nelle loro dimostrazioni “l’utero è mio e me lo gestisco io!” Ed è tutto giusto, ma come fai a parlare di dignità a tante donne che la danno per soldi anche se non sono costrette?! La dignità o sta nell’anima dell’essere o non ci sta. Spero che sia riuscito a spiegare bene il mio reale pensiero. Cio occhi bellissimi. Un abbraccio. Antonio.

    1. Ma la dignità delle donne sta nel fare quello che ritengono meglio del loro corpo, anche venderlo e anche per non necessità se è questo che vogliono; ciò che non accetto è che siano costrette dalla cultura, dalla mentalità a fare ciò che non vogliono in un senso o nell’altro.
      Ciao, un abbraccio anche a te.

  9. se il derubato è Hoeg il furto era chiarissimo e bello proprio per quello (e forse mi dovrei offendere per avermi sottovalutato?), se poi hai rubato la parafrasi di Smilla a qualcun altro dii due avemaria e a letto senza cena!

    1. Sì direi che il furto è stato perpetrato ai danni di Hoeg, avevo fatto un pensierino anche a La storia dei sogni danesi, ma era più complesso.
      Posso mangiare senza dire le due avemaria?

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