Taglia 40 obbligatoria per le hostess


Cristina Coelin direttrice dei servizi di bordo e moglie dell’amministratore delegato di Meridiana, impone alle sue assistenti di volo d’indossare al massimo una taglia 40-42.

Le hostess della compagnia aerea protestano contro la dittatura della magrezza.

Fosse solo quello…

Secondo me c’è molto di più, l’idea di fondo che per le donne sia necessaria e sufficiente la sola bellezza, lo stereotipo della seduzione ad alta quota, lo svilimento del corpo femminile come strumento di vendita.

Solo per quello le donne servono sul mondo del lavoro.

La competenza, le conoscenze non hanno nessuna importanza, non servono e sono, persino di intralcio.

Queste scelte sono solamente altamente lesive della dignità femminile, marcatamente sessiste e discriminatorie.

Voglio sperare che qualche giudice del lavoro ritenga questa regola aziendale improponibile sia per ragioni etiche, di rispetto del lavoratore, che fisiologiche.

24 pensieri su “Taglia 40 obbligatoria per le hostess

  1. Quando le compagnie aeree presero piede, per essere assunte come hostess (e anche come steward!) una delle prime regole era la bella presenza, perché viaggiare in aereo era un lusso, e belle donne e begli uomini come personale di bordo, vestiti in modo impeccabile e di classe, esprimevano questa idea di lusso. E neanche tanto come “oggetti”, perché fare la hostess non era mica uno di quei mestieri da nulla, erano le donne emancipate che volevano viaggiare ed essere libere da legami che facevano domanda.
    Se ancora oggi si perseguisse questo ideale, per riportare un po’ più di eleganza e meno squallore (vedi i calendari Ryanair) almeno sui nostri voli, io sarei d’accordo.
    Trovo che per alcuni mestieri serva il physique du role. Nel mio ultimo volo per Parigi c’era una stewardess – anche bellina, oltretutto – abbastanza sovrappeso e faticava a passare tra i sedili; in casi di emergenza (parlo di quelli in cui c’è possibilità di sopravvivenza, come un ammaraggio, ovviamente, non uno spataccamento al suolo) questo potrebbe essere un problema, per chi ha il compito di portare in salvo i passeggeri.
    Quello che ovviamente è sbagliato in questo caso è che lo scopo non sarà sicuramente portare di nuovo in auge l’eleganza, nè la sicurezza in caso di emergenza (senza contare poi che “taglia 40-42” non vuol dire assolutamente nulla: una ragazza alta 1m90 risulterebbe eccessivamente magra, una alta 1m30 risulterebbe in carne; su di te o su di me, ad esempio una 40-42 non è una taglia “anoressica”, come si è cercato di far intendere; quelli della Meridiana dovrebbero eventualmente stabilire dei parametri relativi all’altezza e al metabolismo di ognuna delle ragazze).

      1. Eh però che siano belle e magre come chiodi, o belli e super palestrati non è poi di così tanta importanza.
        Meglio che siano gentili, senza puzza sotto il naso e con competenze che possano tornare utili.

      2. Rispondo qui anche al commento di sotto, così non facciamo cinquemila risposte, che poi si fa confusione.
        Per quanto riguarda la bellezza, è un surplus, come ti dicevo, per eleganza&affini.
        Per quanto riguarda invece le competenze, una cosa non esclude l’altra. Non ridurle anche tu a stereotipi: se si sceglie una donna bella, non significa che la si scelga solo per questo o che sia per questo stupida e con la puzza sotto il naso. Gli assistenti di volo devono passare vari esami, in primis quello di lingua, che deve essere a un livello ottimo, visite mediche, test attitudinali e psicologici, e una volta assunti devono comunque fare un periodo di addestramento, in cui vengono insegnate loro anche le regole del primo soccorso (se no cos’è, non puoi fare il colloquio per hostess se non le sai già? Io che le ricordo a malapena, pur sapendo tre lingue, non potrei fare nemmeno domanda! Mi sembra normale che vengano insegnate loro a prescindere in seguito). I requisiti fisici – il chè non significa essere belli; tra questi c’è anche il saper nuotare, ad esempio – sono richiesti solo al personale di volo, non a quello di terra.

      3. L’ultima cosa, insieme alla conoscenza delle tre lingue, esclude che io possa fare mai la hostess 😉
        E rispondendo al commento di sopra la cura di sè, la classe possono prescindere benissimo dalla bella presenza.

      4. E poi anche qui, cosa sono tutti questi clichés? Quando dico che io giudicherei in base alla bella presenza, non intendo biondone rifatte o uomini palestrati. Intendo quella che dovrebbe essere SEMPRE la bella presenza, ossia la cura di sè e l’ordine, quell’eleganza di cui parlavo e della quale purtroppo non si è più sentito parlare dalla fine degli anni ’60 in poi.

      5. Allora mi sa che dobbiamo intenderci sul concetto di bella presenza.
        Perchè inteso come lo descrivi tu concordo, ma generalmente non viene inteso in questo modo.
        Solitamente la bella presenza è che sei bella.

      6. Era ben questo il punto di vista che cercavo di presentare! Che se i requisiti fossero controllati per promuovere l’ideale di bella presenza di cui sto parlando, allora avrebbe un senso, mentre è ovvio che, ad esempio nel caso della Meridiana, non è così.
        Ma per me, SEMPRE bella presenza = cura di sè e ordine.

  2. PS. Sinceramente, “la competenza, le conoscenze non hanno nessuna importanza, non servono e sono, persino di intralcio” mi sembra voler polemizzare. Innanzitutto devono sapere almeno tre lingue per poter essere prese in considerazione a un colloquio. E comunque non dimentichiamo che hostess e steward di fatto sono camerieri, mestiere per il quale grandi competenze non sono mai servite.

    1. Ma se devi fare un ammaraggio magari che abbia qualche competenza ti serve; se hai qualche malore il fatto che conoscano le regole di primo soccorso non sarebbe male.
      Non voglio essere polemica, ma mi da fastidio che certe “regole” siano imposte solo alle signore, un giudice del lavoro potrebbe davvero trovarle incostituzionali.

  3. Secondo me non è per bellezza, vogliono aumentare il numero di sedili e quindi restrindere lo spazio tra le due file, le vogliono magre per passarci nel mezzo!

    :-/

  4. Che contraddizione in termini il “culto della bellezza”….

    Da una parte ti dicono che se non sei bella (bella tipo Barbie, per capirci, incluso il sorriso eternamente stupido) non puoi, non puoi a tutti i livelli. Dall’altra ti impongono una bellezza a metà tra la pornostar (magrissima, tette rifatte) e la denutrizione (niente tette né culo, tanto le tette te le fai al silicone).

    Se te ne freghi sei “una sfigata” o un’invidiosa.
    Se hai cura della tua persona senza farne un’ossessione (questo tipo di equilibrio è spesso invidiato da chi si strazia per rifarsi le poppe e spende 1000 euro a botta in costosi stracci trasparenti e firmati) sei un’ipocrita.
    Se sei formosa sei “grassa” o peggio ancora (sottili pietismi) “rotondetta” come se alle forme s’aggiungesse un quid di stupidità.

    Ma alla fine a cosa serve la bellezza che i profeti di stupidità decantano come unico scopo femminile? Ad emulare la pupa dell’Esorcista al bunga bunga per diventare consigliera regionale, a ricevere collanine da Papi per il diciottesimo compleanno? A diventare un bel soprammobile con le poppe al vento. Punto.

  5. Sono sicuro al 100% che è una questione di spazio e non di altro…anzi hanno già troppi problemi con le hostess “carine” con i piloti che non penso vogliano crearsene altri.
    In effetti se ci pensi non è così agevole districarsi tra i sedili di un aereo.
    Inoltre si fa riferimento alla taglia…mica alla bellezza..cioè magra e ciofeca va bene mentre in carne ma bella non va bene.
    Oh..non sto dicendo che è un’ottima scelta di strategia aziendale..al contrario..mi sembra che se le scelte strategiche sono queste…beh ci siamo giocati meridiana.
    Sui requisiti delle hostess poi ..è tutto un mondo particolare…tanto tempo fa sono uscito per un po’ con un’hostess alitalia…ma questa è un’altra storia…ero ragazzo.
    Però secondo me bisognerebbe studiare gli effetti sull’uomo/donna della pressurizzazione e del jet lag a lungo termine…perchè era veramente fuori come un balcone..
    a.y.s. Bibi

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