“San Gennà che te sei ‘mbriacato, addostai?”
In questa frase è racchiusa la colpa principe dei napoletani sull’emergenza rifiuti.
Ora il “nuovo” san Gennaro è De Magistris (certo, se fossi stata in lui, mai avrei detto di ripulire la città in cinque giorni, che fa tanto miracolo berlusconiano); come se, una volta, nominato il santo giusto il cittadino napoletano avesse finito di svolgere i suoi compiti.
La situazione partenopea, figlia di tante cause, è anche colpa dei napoletani che non intuiscono, non capiscono che le guerre non si fanno solo per delega, ma impegnandosi e combattendo di persona giorno dopo giorno, senza mai mollare la presa.
Capisco che andare in guerra, a Napoli più di altrove, sia complesso, impegnativo e pericoloso, ma è l’unica strada percorribile.
Certo a Napoli, forse, più che altrove le diseguaglianze sociali pesano come un macigno, ma non è dando man forte a chi incendia i quartiere spagnoli che si esce dal disagio e dalla povertà, è soltanto una vendetta spicciola che incancrenisce ed ingigandisce il problema.
La criminalità organizzata specula e guadagna dalla situazione, al governo centrale fa gioco evitare di aiutare il comune per potere far crescere ulteriormente il disincanto dei cittadini, ai legaioli porta acqua elettorale il giurare di far volare sedie se qualche etto di spazzatura napoletana approda nelle terre padane, mentre si tace della spazzatura tossica che percorre la strada inversa, ma è proprio per tutte queste ragioni che i napoletani, soprattutto quelli delle classi sociali più deboli debbono prendere in mano la situazione.
Anzichè tacere, e nella peggiore delle ipotesi, aiutare tutti questi soggetti ad incendiare i sacchetti di immondizia o a sventrali, spargendo una semina di epidemia nei quartieri della Napoli bene dovrebbero presidiare le loro zone per impedirlo ed dovrebbero fare catene umane civili per uno sgombro dei rifiuti, solo così la situazione migliorerebbe e, soprattutto, partirebbe il segnale di un’inversione di tendenza.
Perchè, come direbbe mio marito, se vuoi che san Gennaro ti aiuti a vincere alla lotteria, tu almeno fai lo sforzo di comprare il biglietto.
In questo momento per chi incendia e sparge rifiuti e per chi scientemente ritarda il decreto che potrebbe risolvere l’emergenza la maggior colpa che imputano ai napoletani è di aver votato De Magistris
De Magistris o un altro non riusciranno, ahimè, a fare nulla o molto poco se non cambia la mentalità dei cittadini e non iniziano a pretendere da loro stessi un comportamento differente.
IL problema è vecchio, finora l’emergenza era una manna per la camorra che ci guadagnava bene, ma questa crisi è ancora più “feroce” delle precedenti ed è scoppiata proprio all’indomani dell’elezione del nuovo sindaco; è solo un caso?
No, non credo sia un caso, ma un segnale preciso per sotterrare le speranze; ed è proprio per questo che dico ai cittadini stanchi ed onesti di napoli che è il momento di non cedere.
Mi pare di capire che sei di napoli per cui penso tu sia la persona piu indicata a spiegarmi una cosa….sono i cittadini che non vogliono le discariche e i termovalorizzatori?
A dire il vero io sono di Bologna.
A nessuno piace il termovalirozzatore ed ancor meno la discarica, ma almeno in un primo tempo finchè non ci sarà una differenziata valida, bisognerà accettare un compromesso perchè i rifiuti da qualche parte vanno pur messi.
e perche mai…ossia…qua al mio paese abbiamo diverse isole ecologiche e brescia a uno degli inceneritori migliore d europa…per cui se funziona qua perche non potrebbe funzioanre anche a napoli?
Funziona a Brescia, funziona a Bologna e nella stragrande maggioranza delle città italiane.
A Napoli non funziona anche perchè la camorra ci mette una mano grande come una casa ed anche perchè i cittadini non fanno la loro parte.
Bhe ma non mi dirai che le centinaia di eprsone che vedo in strada a lamentarsi sono tutti camorristi altrimenti dovremmo svuotare napoli…e perchè poi dare la colpa sempre alle altre regioni…o ai leghisti…e non cominciare a tirarsi su le maniche
Assolutamente non sono cammoriste quelle che si lamentano, ma secanti alla mafia alcuni che appicano i roghi, sì.
Non credo che si dia sempre la colpa alle altre regioni, sebbene i rifiuti tossici che arrivano nelle zone campane provengono dalle regioni industrializzate del nord (la camorra che ha in mano lo smalitmento anche dei rifiuti pericolosi fa prezzi più bassi e le nostre industrie non si preoccupano di come e dove li smaltiscono).
Nel mio post, poi dicevo proprio questo: ognuno, singolarmente, deve assumersi le proprie responsabilità ed i propri compiti.
Anche per aiutare se stessi, il nuovo sindaco e san gennaro.
Ma le colpe sono di tutti i politici a livello locale e non solo..
Certo che quando al tg vedi gente che butta la monnezza per strada e vedi gente di dietro che sorride (servizio la7) qualche dubbio ti viene.. come quando senti che i camion della monnezza devono essere scortati dalla polizia (ASSURDO!) perchè se non ci sono persone che aggrediscono chi sta svolgendo il proprio lavoro (ASSURDO anche questo).
E ancora più assurdo che nessuno difenda questi lavorati..
Assurdo perchè la connivenza con la camorra esiste, ed esiste un magma indistinto composto da persone per bene e persone invischiate con la malavita.
Ed è proprio per i primi che è necessario cominciare a separare il grano dal loglio.
E’ difficile comprendere che quella raccolta disorganizzata, confusa,deleteria e pericolosissima sia un ”lavoro”.
La differenziata è una ”complicazione” un passaggio lento , un trasporto con compattatori diversi e con siti di accumulo particolari.
Ecco perchè le ditte ”vincitrici” di gare non vogliono accettare le regole di convivenza.
Lo comprendo bene : è la regola per una buona convivenza.
Convincere il proprio vicino che deve separare l’umido dalla plastica ,ha bisogno di tempo. Quello che non c’è più.
C’è un braccio di ferro ora in corso : o mi date soldi e vi pulisco la città oppure vi tenete lo sporco nelle strade.
Non è esagerato dire che si combatte una guerra di nervi fra le ditte di reupero”raccomandate ”dai politici e la nuova amministrazione che non vuole e non deve scendere a patti.
L’immagine dei cittadini che spazzano la città è un segno di cambiamento : non voglio più quelli che si occupano di trasportare i rifiuti speciali al nor per sversarli dietro il gierdino della città.Andava bene per le ditte di trasporti , andava bene per le industrie del nord, ma non solo.
Si cambia ,si deve cambiare e tutti devono dare una mano un solo aiuto, temporaneo,ma è necessario cambiare.
A partire dall’aggiudicazioni degli appalti e dalle abitazioni dei cittadini.
Ciao T.
In qualche modo è necessario uscire da una situazione del genere.
Prima delle elezioni qualcuno aveva detto che la spazzatura sarebbe arrivata al terzo piano delle case; siamo già al primo.
Spezzare il circolo tra interessi vari, leciti ed illeciti sarà difficilissimo, ma deve partire dai cittadini; senza di essi non si va, stabilmente, da nessuna parte, si potrà sanare l’emergenza, ma non si potrà arrivare mai alla risoluzione stabile e completa.
Post interessante che condivido in toto.
Chi condivide conosce molto bene la realtà locale. Sarà molto difficile sradicare un certo tipo di cultura.
Cultura che si basa principalmente sulla compravendita di voti, sulla criminalità organizzata, sulla scarsa propensione al senso civico (che cmq è propria dell’Italia tutta, dove più e dove meno) e sulla superstizione/pseudo religione e tanta ignoranza che fa comodo a molti.
La parte più azzeccata del post a mio avviso è la conclusione (amara ma vera).
Infatti c’è un’insana tendenza a voler delegare agli altri la risoluzione dei propri problemi, senza mai prendere una vera e pratica iniziativa.
La soluzione del problema è complessa e composta di tanti fattori che contrastano tra loro, però l’unica soluzione credo che sia la consapevolezza che solo ogni singolo napoletano debbia fare la propria parte senza aspettare che altri la facciano per primi. Il senso civico è merce rara nel nostro paese, ma qui, più che mai e più che altrove, è indispensabile.
I Napoletani di cui auspicherei si parlasse sono cittadini che stanno ripulendo la città con le loro mani, piantando di fiori le aiule ed annaffiandole affinchè non appassiscano più. A dispetto della parzialità di informazioni fornite dai media stanno dimostrando ancora una volta (semmai ce ne fosse bisogno) una innata tendenza al fare. Fare attenzione al carrello della spesa per limitare la quantità di involucri, fare il compost in casa, non utilizzare i monouso, organizzare banchetti informativi di ogni genere per limitare il problema rifiuti.
Napoli è città dai “saperi quotidiani ed operativi”. Risolveremo, Facendo, anche questa crisi.
Giusto quale ulteriore spunto di riflessione cito solo una delle sentenze di cui mi hanno messo a conoscenza in questo periodo, (non è esaustiva certo):
Sentenza N. 11 del 7.2.2008 resa dal Tribunale di Venezia (Prima Sezione Penale) nel procedimento n. 6343/02 a carico di GIOMMI GIANNI + 5
Questa sentenza è un documento con il quale viene dimostrato che 6000(seimila) TIR di rifiuti tossici sono partiti dal Nord ver il Sud e dispersi in una cava di pozzolana in Bacoli (NA). Ma come qualcuno mi ha insegnato, saggiamente, parlerei di responsabilità e non di colpe. Rende meglio il senso.
Annamaria Sepe, Napoli
Questo è un commento che mi fa piacere.
Il sapere che tante persone si danno da fare, operativamente, per la propria città è una buonissima notizia che da speranze sull’uscita dal tunnel dell’emergenza.
Io non ho mai dubitato, come scritto nel post, che ci sia stato e ci sia un traffico di rifiuti tossici che da nord vanno verso sud.
Grazie
Silvana