Le costituzioni degli altri


Nel mio buen ritiro sull’appennino tosco emiliano non esiste telefono, non esiste televisione, non esiste una libreria, non esiste una connessione internet, non esiste la possibilità di connettersi neppure con una chiavetta (di qualsiasi servizio di telecomunicazioni), non esiste un internet point.

Esiste però un’edicola ed è così che mi sono tenuta più o  meno informata sui primi fatti di questo 2010.

Sarebbe stato meglio non avere niente se le notizie devono essere quelle di Brunetta che propone di cambiare anche la prima parte della costituzione sostenendo che la frase “l’Italia è una repubblica fondata sul lavoro” non gli piace perchè non significa nulla e che lui preferisce merito e concorrenza (che invece significano moltissimo).

Nelle costituzioni, tutte, i primi articoli parlano di concetti alti, di concetti che sono la base della cittadinanza e dell’appartenenza; usano parole come libertà, uguaglianza, giustizia, solidarietà, dignità, diritti.

Non inseriscono parole che rimandono ai consigli per gli acquisti, non è la concorrenza il principio costituente di una nazione, sono i principi che riportano alla dichiarazione dei diritti dell’uomo, alla rivoluzione francese che creano e fanno crescere una nazione.

Ma per Brunetta e tutti gli altri simili noi non siamo una nazione, non siamo cittadini: siamo un’azienda che deve produrre per il padrone, che deve creare utili per le società anonime ed off-shore del proprietario.

Noi non siamo una nazione siamo dei dipendenti, questo si evince dalle parole che Brunetta vuole inserire nella costituzione.

Preambolo alla costituzione americana (1787)

Noi popolo degli Stati Uniti, allo scopo di perfezionare ulteriormente la nostra Unione, di garantire la giustizia, di assicurare la tranquillità all’interno, di provvedere alla comune difesa, di promuovere il benessere generale e di salvaguardare per noi stessi e per i nostri posteri il dono della libertà, decretiamo e stabiliamo questa Costituzione degli Stati Uniti d’America.

Preambolo e art. 1 della costituzione francese (1958)

Il popolo francese proclama solennemente la sua fedeltà ai diritti dell’uomo ed ai principi della sovranità nazionale così come sono stati definiti dalla dichiarazione del 1789, confermata ed integrata dal preambolo della Costituzione del 1946.
Sulla base di tali principi e di quello della libera determinazione dei popoli, la Repubblica offre ai territori d’oltremare, che manifestano la volontà di aderirvi, nuove istituzioni fondate sull’ideale comune di libertà, di eguaglianza e di fraternità, e concepite in vista della loro evoluzione democratica.

Art. 1. – La Repubblica e i popoli dei territori d’oltremare che, per un atto di libera determinazione, approvano la presente Costituzione formano una Comunità.
La Comunità è fondata sull’eguaglianza e la solidarietà dei popoli che la compongono.

Articolo 1 della Costituzione tedesca (1949)

Protezione della dignità umana

(1) La dignità dell’uomo è intangibile. E’ dovere di ogni potere statale rispettarla e proteggerla.

(2) Il popolo tedesco riconosce gli inviolabili e inalienabili diritti dell’uomo come fondamento di ogni comunità umana, della pace e della giustizia nel mondo.

(3) I seguenti diritti fondamentali vincolano la legislazione, il potere esecutivo e la giurisdizione come diritti direttamente applicabili

Preambolo alla costituzione spagnola (1977)

La Nazione spagnola, desiderando stabilire la giustizia, la libertà e la sicurezza e promuovere il bene di coloro che ne fanno parte, in virtù della sua sovranità, proclama la sua volontà di:

Garantire la convivenza democratica nell’ambito della Costituzione e delle leggi conforme a un ordine ecomico e sociale giusto.

Consolidare uno Stato di Diritto che assicuri la supremazia della legge come espressione della volontà popolare.

Proteggere tutti gli spagnoli e i popoli di Spagna nell’esercizio dei diritti umani, la loro cultura e le loro tradizioni, lingue e istituzioni.

Promuovere il progresso della cultura e dell’economia per assicurare a tutti una degna qualità di vita.

Stabilire una società democratica avanzata.

Collaborare nel rafforzamento di relazioni politiche pacifiche e di efficace cooperazione tra tutti i popoli della Terra.

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Art. 1 della costituzione italiana

L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.

La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.

Art. 1 della costituzione italiana secondo Brunetta

L’Italia è una Repubblica fondata sulla concorrenza.

La sovranità appartiene al presidente Berlusconi che la esercita nelle forme e nei limiti dei suoi interessi

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Anche se, secondo me, il preambolo costituente più bello è quello cubano

ASSEMBLEA NAZIONALE DEL POTERE POPOLARE


Preambolo

NOI, CITTADINI CUBANI,
eredi e continuatori del lavoro creatore e delle tradizioni di combattività, fermezza, eroismo e sacrificio forgiati dai nostri predecessori;
dagli indigeni che molte volte preferirono lo sterminio alla sottomissione;
dagli schiavi che si ribellarono contro i loro padroni;
da coloro che risvegliarono la coscienza nazionale e l’aspirazione cubana alla patria e alla libertà;
dai patrioti che nel 1868 iniziarono le guerre di indipendenza contro il colonialismo spagnolo e da coloro che con l’ultimo impulso del 1895 portarono alla vittoria del 1898, che fu loro strappata dall’intervento e dall’occupazione militare dell’imperialismo yankee;
dagli operai, dai contadini, dagli studenti e dagli intellettuali che lottarono per più di cinquant’anni contro il dominio imperialista, la corruzione politica, la mancanza di diritti e di libertà per il popolo, la disoccupazione e lo sfruttamento imposti da capitalisti e latifondisti;
da coloro che promossero, integrarono e svilupparono le prime organizzazioni di operai e di contadini, diffusero le idee socialiste e fondarono i primi movimenti marxisti e marxisti-leninisti;
da coloro che appartennero all’avanguardia della generazione del centenario della nascita di Martí, che nutriti dal suo insegnamento ci condussero alla vittoria rivoluzionaria popolare di gennaio;
da coloro che, col sacrificio delle loro vite, difesero la Rivoluzione, contribuendo al suo definitivo consolidamento;
da coloro che compirono in massa eroiche missioni internazionaliste;

GUIDATI
dall’insieme di idee di José Martí e dalle idee politico-sociali di Marx, Engels e Lenin;

POGGIANDO
sull’internazionalismo proletario, sull’amicizia fraterna, sull’aiuto, sulla cooperazione e sulla solidarietà dei popoli del mondo, soprattutto di quelli dell’America Latina e dei Caraibi;

DECISI
a portare avanti la Rivoluzione vittoriosa del Moncada e del Granma, della Sierra e di Girón guidata da Fidel Castro, che, basata sulla più stretta unità di tutte le forze rivoluzionarie e del popolo, conquistò la piena indipendenza nazionale, stabilì il potere rivoluzionario, realizzò le trasformazioni democratiche, iniziò la costruzione del socialismo e, sotto la guida del Partito Comunista, la prosegue con l’obiettivo finale di edificare la società comunista;

COSCIENTI
che tutti i regimi basati sullo sfruttamento dell’uomo da parte dell’uomo causano l’umiliazione degli sfruttati e la degradazione della condizione umana degli sfruttatori;
che solo nel socialismo e nel comunismo, quando l’uomo è stato liberato da tutte le forme di sfruttamento, dalla schiavitù, dalla servitù e dal capitalismo, si consegue la piena dignità dell’essere umano;
e che la nostra Rivoluzione elevò la dignità della Patria e del cubano a un livello più alto;

DICHIARIAMO
la nostra volontà che la legge delle leggi della Repubblica sia guidata da questa profonda aspirazione, alla fine realizzatasi, di José Martí:
“Desidero che la prima legge della nostra Repubblica
sia il culto dei cubani per la piena dignità dell’uomo”;

6 pensieri su “Le costituzioni degli altri

  1. Per brunetta tutti quelli che superano 1,65 devono annà a morì ammazzati, unitamente a tutti quelli di sinistra ed ai comunisti. Lui mira ad instaurare nuovamente la servitù della gleba e vuol farsi grande diventando un boiaro. Ecco perchè paventa lo sconquasso della nostra Costituzione nata dalla Resistenza! Ma non è venuto il momento di rifarla?! “…sdegnati popolo e sii resistente…” scrivo in una mia poesia. Ciao. Antonio.

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