Da: La Repubblica
La moglie del premier attacca dopo l’articolo su “Fare Futuro”
“Io e i miei figli siamo vittime e non complici di questa situazione”
Veronica Lario: “Le veline candidate?
“Ciarpame senza pudore per il potere”
Difende il ruolo delle donne nella politica “da Nilde Jotti alla Prestigiacomo”
“Ma qui emerge la sfrontatezza e la mancanza di pudore”

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- LE POSSIBILI CANDIDATE
Questa volta, Veronica Lario ha deciso di mettere per iscritto in una mail – in risposta ad alcune domande poste dall’Ansa sul dibattito aperto dall’articolo pubblicato ieri dalla Fondazione Farefuturo – il suo stato d’animo di fronte a ciò che hanno scritto oggi i giornali sulle possibili candidate del Pdl alle europee. “Voglio che sia chiaro – spiega – che io e i miei figli siamo vittime e non complici di questa situazione. Dobbiamo subirla e ci fa soffrire”.
Alla domanda su cosa pensa del ruolo delle donne in politica, alla luce delle polemiche di queste ore, Veronica Lario risponde: “Per fortuna da tempo c’è un futuro al femminile sia nell’imprenditoria che nella politica e questa è una realtà globale. C’è stata la Thatcher e oggi abbiamo la Merkel, giusto per citare alcune donne, per potere dire che esiste una carriera politica al femminile”.
“In Italia – aggiunge la moglie del presidente del Consiglio – la storia va da Nilde Jotti e prosegue con la Prestigiacomo. Le donne oggi sono e possono essere più belle; e che ci siano belle donne anche nella politica non è un merito nè un demerito. Ma quello che emerge oggi attraverso il paravento delle curve e della bellezza femminile, e che è ancora più grave, è la sfrontatezza e la mancanza di ritegno del potere che offende la credibilità di tutte e questo va contro le donne in genere e soprattutto contro quelle che sono state sempre in prima linea e che ancora lo sono a tutela dei loro diritti”.
Berlusconi: “Candidature inventate”. E proprio poche ore prima, lo stesso premier era intervenuto da Varsavia sul tema sollevato da “Fare Futuro”. Berlusconi definisce “deludenti” le polemiche sulle “soubrette” nelle liste del Pdl: “Le candidature che ho letto sui giornali sono quasi tutte inventate. E’ veramente assurdo – continua – che se una persona ha una o due lauree e conosce due o tre lingue, per il solo motivo che sia stato in tv o abbia fatto cose nell’informazione o nello spettacolo sia da considerarsi preclusa per quanto riguarda la politica”.
Il premier si lamenta delle critiche: “Si dice sempre che si vuole il 50 per cento di donne. Poi quando vai a prendere candidate, che non ho scelto io, e che vengono a fare un corso, per il semplice motivo che hanno un aspetto gradevole si polemizza. È Una delusione totale. Escludo comunque che ci sia qualche candidata che non sia stata attiva in An o in Forza Italia”. Berlusconi ‘sponsorizza’ però uno dei nomi usciti sulla stampa. “Sono supporter di Lara Comi, è bravissima”.
Non sapeva ancora che Veronica Lario era pronta a lanciare il suo secondo grande attacco.
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di MATTEO TONELLI

Da tempo, la ricerca dello smarcamento dal premier è strategia quotidiana del presidente della Camera. E, come in passato, Farefuturo è lo strumento per mandare precisi segnali. Ora è il turno del personalissimo modo con cui il premier utilizza le donne in politica, le procedure di scelta e il retroterra da cui provengono. Veline, velinismo e simili, insomma.
Una scelta rilanciata con forza dal premier per l’ultima infornata di candidature del Pdl per le Europee. Nell’ordine ci sono Barbara Matera, già “letteronza”, Angela Sozio, ex del Grande Fratello, Camilla Ferranti, reduce da Incantesimo, Eleonora Gaggioli, direttamente dai set di Don Matteo ed Elisa di Rivombrosa. “Volti nuovi e freschi” nelle intenzioni del Cavaliere. Destinati a rappresentare l’Italia in Europa. In quel Parlamento europeo che con le ribalte televisive ha poco da spartire. O almeno dovrebbe.
Il giudizio di Farefuturo è duro. Si parla di “una pratica di cooptazione di giovani signore con un background che difficilmente può giustificare la loro presenza in un’assemblea elettiva come la Camera dei deputati o anche in ruoli di maggiore responsabilità”.
E che nessuno parli di ricerca di volti nuovi, di nuove pratiche di selezione. Di rottura con le liturgie partitiche. “Qui assistiamo ad una dirigenza di partito che fa uso dei bei volti e dei bei corpi di persone che con la politica non hanno molto a che fare, allo scopo di proiettare una (falsa) immagine di freschezza e rinnovamento – continua Farefuturo -. Questo uso strumentale del corpo femminile, al quale naturalmente le protagoniste si prestano con estrema disinvoltura, denota uno scarso rispetto da un lato per quanti, uomini e donne, hanno conquistato uno spazio con le proprie capacità e il proprio lavoro, dall’altro per le istituzioni e per la sovranità popolare che le legittima”.
Nessuna valorizzazione, insomma, semmai un uso spregiudicato del “corpo delle donne” che ottiene l’effetto opposto. A fronte di numeri che fotografano una presenza femminile in politica ancorata a livelli minimi, infatti, la risposta del Cavaliere è un “velinismo” che “rilancia uno stereotipo femminile mortificante, accuratamente coltivato dalla nostra televisione (che è, a questo proposito, un unicum nel contesto europeo-occidentale) e drammaticamente diseducativo per le nuove generazioni”.